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Paola Alberti
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L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE E' PERICOLOSA O NO?
di Paola Alberti


L'intelligenza artificiale è l'argomento di Quei misteriosi giocattoli (Ancora Editrice), interessante e avvincente romanzo per ragazzi di Chiara Patarino, già nota al grande pubblico come divulgatrice scientifica e per essere l'autrice, insieme ad Aurora Marsotto, della fortunata serie di romanzi per l'infanzia Tino il cioccolatino. L'IA è proprio il tema su cui si dibatte in tutto il mondo da alcuni anni, da quando cioè hanno fatto la loro comparsa sulla rete Internet i “chatbot”, nuovi strumenti facili da usare che permettono di interrogare un “motore generativo basato sull'IA”. Un “motore macina dati” in cui le informazioni e i contenuti non vengono più cercati e individuati tra quelli disponibili sul Web e successivamente aggregati per renderli disponibili agli utenti, come nel più recente passato digitale fatto di “motori di ricerca tradizionali” e da Big Data, su cui trovare i dati, qui, invece, i contenuti vengono prodotti ex-novo dall'IA, generando, appunto, nuove informazioni multimediali ad-hoc, inedite. Una svolta tecnologica da non sottovalutare. Come se fossimo passati dallo scolapasta al robot parlante che inventa il menù della cena, la cucina e parla con te e con il “frigorifero on-line” con la voce suadente e convincente di Alexa, in un colpo solo, superando la “vecchia domotica”, l' “Internet delle cose” e rendendo inutili l'arte della cucina e del bon-ton nel servizio al tavolo con un sol balzo, senza porsi troppi scrupoli.
Se ne sono accorti gli studenti meno studiosi che ricorrono all'IA per creare nuovi contenuti da far valutare agli insegnanti facendoli passare come elaborati da loro o i creatori di “fake-news” che producono video talmente credibili nei contenuti, dalla voce contraffatta, alle movenze, fino ai più piccoli particolari, da riuscire a danneggiare l'immagine delle loro vittime, convincendo della veridicità di questi “falsi in rete” milioni di persone, solo per citare alcuni esempi che ormai sono il nostro quotidiano, anche se in Europa, prima al mondo a porre limiti legali all'uso dell'IA, queste sono considerate attività fraudolente. Il dibattito di cui parlo però, spesso, si è limitato all'analisi dei pro e dei contro di questa nuova tecnologia, inducendo le persone a schierarsi per il partito dei “pro”, che affrontano il progresso come inevitabile e comunque sempre positivo, e il partito dei “contro”, che annuncia la fine del mondo come lo conosciamo fino a oggi per effetto dell'avvento della nuova era, quella della IA.
Chiara Patarino inventa una storia affascinante, fatta di peluche parlanti che aiutano i bambini a fare i compiti scolastici e di “digital divide” non più tra continenti geografici o tra generazioni ma addirittura tra fratelli che hanno età diverse di soli pochi anni e che vivono nella stessa casa.
Quella di Leo e il caso dell'Intelligenza Artificiale, il sottotitolo del libro, è anche una spy-story per continuare sulla carta quel dibattito a cui accennavo, per illustrare le potenzialità ma anche i rischi di un uso incontrollato di queste nuove e imprevedibili tecnologie, rischi che includono il superamento del concetto stesso di “copy-right”, nella musica, nei film, nella letteratura, fino all' “impigrimento” delle menti per l'uso di dispositivi sempre più “friendly” ma anche sempre più pericolosamente invasivi.
Leo e Greta, i protagonisti del romanzo, inizialmente scambiano per telepatia la capacità di alcuni loro “misteriosi giocattoli” di imparare autonomamente dall'esperienza e di apparire “pensanti”, proprio come fanno gli algoritmi nelle “reti neurali” che guidano l'IA, per scoprire, grazie alle loro “antenne” di nativi digitali che qualcosa non torna... E poi che succederà? Vinceranno i “giustizialisti”, come sembra essere Leo, senza appello, o “questi vanno comunque difesi” come sembra voler dire Greta. Un bel dilemma, che verrà sciolto solo all'ultima pagina, come in ogni buon “giallo”.
E brava Chiara Patarino che dopo Ragazzi in gioco, il romanzo in cui esplora il complesso mondo della ludopatia, affronta un altro tema spinoso e intricato, quello del futuro tecnologico dei ragazzi. Un tema da non sottovalutare.